Il mensile sostiene che quest’anno ha sconvolto tutte regole “in meglio”. Ai giornalisti della rivista l’onere della prova: citano “Top Gun: Maverick” e “Everything Everywhere All at Once”. Va bene, ma da quelle parti “Elvis” di Baz Luhrmann non l’ha visto nessuno? O “Triangles of Sadness”?
“2022: A Celebration”. Da non crederci. Il mensile Empire spara il titolo sulla copertina di dicembre. Sfrenato ottimismo: non pareva di aver trascorso un anno tanto notevole. Vedendo film, s’intende. Che dovrebbero essere la consolazione per tutte le cose spiacevoli a cui pensare dopo il “The End” (ma davvero gli ucraini, a poca distanza da noi, rischiano di passare l’inverno – il loro rigido inverno – al freddo, al buio e senza cibo? Modi per bombardarli con pagnotte, torce, batterie, maglioni e coperte di pile non ne abbiamo?).