“Quello che ci vuole sono pene più severe. Non possiamo mettere l’esercito a presidio di ogni monumento cittadino, ma dobbiamo assicurarci che i colpevoli vengano puniti. Loro e le organizzazioni che li sostengono”. Sarà che gli Uffizi sono già stati colpiti da un’azione dimostrativa ambientalista – lo scorso luglio gli attivisti di Ultima generazione si incollarono il palmo della mano al vetro della Primavera di Botticelli, per fortuna senza danni – ma quella chiesta dal direttore Eike Schmidt è tolleranza zero per ciò che definisce “una violenza che può portare solo altra violenza”.