I ministri hanno presentato la revisione dei loro progetti. Poi il Piano andrà alla Ue. La Corte dei conti: “Attuazione vischiosa”
ROMA – Cancellare, rimodulare, spostare. Perché anche se ci sono tre anni di tempo, fino a giugno del 2026, alcuni progetti del Pnrr sono diventati irrealizzabili. Eccola la traccia per la revisione del Piano di ripresa e resilienza che Raffaele Fitto, il regista dell’operazione, si è ritrovato nei documenti inviati dai ministri che gestiscono gli investimenti. Obiettivi troppo ambiziosi, potrebbe essere il titolo delle relazioni che mettono in fila le criticità, ma anche le possibili soluzioni.