Il governo Sánchez, in silenzio e senza polemiche, ha fatto tutto ciò di cui l’Italia ha solo parlato per otto mesi: ha ricevuto la terza rata, ha inviato a Bruxelles una proposta di modifica del “Plan de recuperación” e chiesto i fondi RepowerEu. A Madris sì che erano “Pronti”
“Pronti!”, era lo slogan della campagna elettorale. “Mica tanto”, è la sintesi dell’azione di governo. L’impreparazione di Giorgia Meloni può essere valutata su quello che è il più importante dossier del governo, sia per l’impatto sul pil nei prossimi anni sia per la credibilità del paese in Europa: il Pnrr. Ed emerge soprattutto dal confronto con un paese come la Spagna che, in silenzio e senza molte polemiche, ha fatto tutto ciò di cui l’Italia ha solo parlato da otto mesi. Il governo dimissionario del socialista Pedro Sánchez ha infatti presentato nei giorni scorsi a Bruxelles una richiesta di modifica del “Plan de recuperación” (il Pnrr spagnolo) al quale ha aggiunto anche il capitolo RePowerEu, ovvero il piano europeo per far fronte alla crisi energetica e per rendersi indipendenti dalle forniture della Russia.