I due familiari dell’ex Capo dello Stato hanno emozionato l’Aula di Montecitorio con le loro orazioni
“Ha combattuto buone battaglie e sostenuto scelte sbagliate. Richiedeva analisi ascolto e assunzione di responsabilità. Non sopportava la demagogia e la riduzione a urlo della politica”. E’ un ricordo commosso ma rigoroso quello di Giulio Napolitano, figlio più piccolo dell’ex presidente della Repubblica. Secondogenito, nato nel 1969, durante l’orazione per il funerale laico di Giorgio Napolitano, Giulio nell’Aula della Camera ha ripercorso l’impegno politico e istituzionale del padre. Salutato dagli applausi, è stato seguito nel suo discorso da quello di Sofia May, nipote dell’ex Capo dello Stato e figlia di Giovanni, il primogenito di Napolitano. Una 26enne che con la sua dolcezza e la commozione ha rapito l’attenzione dell’emiciclo di Montecitorio e della premier Meloni con un discorso intimo ed emozionato. “Ci siamo sempre sentiti orgogliosi di essere suoi nipoti, nonostante i suoi impegni, il fatto che sia stato un nonno così affettuoso e presente, è testamento dell’uomo eccezionale che era, sarà sempre la persona che ammiriamo di più”, ha detto Sofia parlando del nonno.