Quattro sconfitte in quattro partite e nessun gol fatto sono uno dei peggiori avvii della storia della Serie A. L’idea di Paolo Zanetti di cambiare radicalmente la squadra sembra non essere riuscita. In Toscana però sanno attendere e gestire le situazioni d’emergenza
Zero punti, zero gol fatti, dodici gol subiti, una sensazione da fine del mondo che già da qualche settimana aleggia attorno alla squadra. L’avvio di stagione dell’Empoli, così in difficoltà da rendere persino difficile individuare una foto emblematica della crisi (il rigore provocato da Walukiewicz dopo 35 secondi all’Olimpico? Oppure l’autogol di Grassi, generato da un tentativo di spazzata ansiogena di Bereszynski?), è privo di precedenti nella Serie A del terzo millennio: bisogna tornare infatti al Padova 1994-95, che collezionò le stesse, identiche cifre, salvo poi mettere il primo mattoncino verso un’eroica salvezza con un rocambolesco 3-3 in casa del Napoli, arrivato grazie a una doppietta di Pippo Maniero nei minuti finali. Pietro Accardi, direttore sportivo azzurro, ci ha messo la faccia nella pancia dell’Olimpico, dopo i sette gol presi dalla Roma: “Faremo delle riflessioni ma non vuol dire che Zanetti non sarà più l’allenatore: in questo momento non c’è un solo responsabile, lo siamo tutti, me compreso”.