Ammettiamolo: da giovedì 16 marzo non guardiamo più la Serie A con gli stessi occhi, con quello sguardo un po’ critico e un po’ annoiato che buttavamo su un campionato che ci sembrava più straccione di quello inglese, più rozzo di quello spagnolo, più noioso di quello tedesco, più povero di stelle di quello francese. Adesso che invece le nostre squadre si sono sparpagliate per il continente con un contingente così numeroso e ambizioso come nessuno può vantare, magari metterà invidia, attirerà curiosità su talenti che ancora non hanno un vero respiro internazionale e calamiterà attenzione su una domenica quasi d’altri tempi, con almeno tre partite di alto livello e grande significato più una, Sampdoria-Verona, che potrebbe avere…