venerdì, Giugno 9, 2023
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Edizione delle ore 20.00 del 23/02/2021

L’informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana

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34 Commenti

  1. "Il contagio è 'il rifugio mentale delle menti deboli,fragili e mediocri della medicina":Florence Nightingale,diceva queste parole passando da "un infetto"all'altro nei campi della prima guerra mondiale,toccandolu e accarezzandoli…..E ora arriva Galli a terrorrizzare tutti.E ci riesce bene

  2. Io ho una domanda da fare alle donne: se viene identificato con assoluta certezza chi ha pugnalato quella donne 103 volte, piuttosto che destinare il colpevole ad un corso di riabilitazione per chi maltratta le donne, la cosa giusta non sarebbe invece quella di offrirgli l’opportunità dei lavori forzati in galera vita natural durante, dedicando tutti i ricavi per questo lavoro al sostentamento del figlio disabile, e allorquando si rifiutasse, impiccarlo?

  3. Oggi ho provato a guardare un Tg. Ho assistito alla più becera, pericolosa, irritante operazione di propaganda mai vista nella mia vita. 30 minuti di vaccini e Covid, Di dati falsi, di varianti mixate, di sindaci che implorano i vaccini per tornare alla normalità, di storie strappalacrime e di amori nati grazie al Covid. Ma soprattutto bugie, bugie e bugie. E le notizie vere sono sparite. È evidente l'operazione in atto.

    Credo di parlare a nome di tanti se dico che questa storia finisce male. In qualsiasi caso finisce male.

  4. Levatevi quelle pezze dalla faccia e tornate a vivere da uomini e donne liberi! Abbracciate amici e parenti, datevi la mano, smettetela di vivere nel terrore che questa propaganda vi sta inculcando nel cervello. Qui non c’entra nulla la protezione sanitaria, scusa di tutte le dittature novecentesche. Questo è riformulazione della società e dell’economia. Ribellatevi prima che non si possa più tornare indietro !

  5. Non lo penso da ora ma da circa un ventennio..Da quando io ho spento la televisione per sempre mentre voi avete cominciato a comprare tutti quei format americani e a trivellare ossessivamente il cervello degli italiani da un lato con i tormentoni giornalistici di turno (partendo dalla Franzoni arrivando fino alla Scazzi …passando per la mucca pazza e arrivando fino all’aviaria)e dall’altro con i reality show.
    Siete un’arma di distruzione di massa (cerebrale)!
    Lo specchio di un Italia cerebralmente e umanamente decadente che si merita tanto i vostri tg quanto la tv spazzatura di Maria De Filippi.
    Il Covid e’ stata la prova del nove di questi due decenni di indottrinamento .Prova brillantemente riuscita.Siete i veri responsabili dell’assurda enfatizzazione di questa “brutta influenza “sotto le cui comode ali hanno trovato rifugio e protezione le comodità’ e i loschi interessi di molti ..anzi di troppi…
    Ma il vero motore immobile di questa situazione siete voi!
    Vergogna ! Ecco cosa dovrebbe provare la professione giornalistica tutta!
    Trovo molto più nobile il meretricio che il vostro ignobile mestiere..

  6. “Per la prima volta, una creatura vivente è stata controllata dall’uomo utilizzando esclusivamente il pensiero, grazie a nanorobot che hanno rilasciato all’interno di alcuni scarafaggi dosi programmate di farmaci, in risposta all’attività cerebrale di chi ha condotto l’esperimento. Una tecnica che – sostengono già alcuni – potrebbe essere molto utile per il trattamento dei disordini mentali come la schizofrenia o – udite udite – come l’ADHD, la Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività, la sindrome è stata inventata negli USA per tramutare i bambini iperattivi – quelli che una volta erano chiamati semplicemente “bambini” – in malati da imbottire di psicofarmaci, per la gioia delle case farmaceutiche.

    Ma andiamo con ordine.

    I nanorobot a controllo mentale che vi osserveranno

    Come funzionano i nonobot?

    I farmaci che siamo abituati ad assumere (per chi ne fa uso) hanno la caratteristica di diffondersi in tutto il corpo. Le conseguenze, sotto forma di “effetti collaterali”, sono note a tutti. Eppure la sostanza attiva che sarebbe necessario prendere potrebbe essere infinitamente inferiore, se fosse sprigionata esclusivamente nella parte del corpo in cui serve. Così, per risolvere la sfida, Shawn Douglas e i suoi colleghi della Harvard University’s Wyss Institute hanno usato la tecnologia cosiddetta “Dna Origami“: attraverso un software cui è stato insegnato come le eliche di DNA interagiscono, riescono a modellarle per dare loro la forma desiderata. E loro hanno scelto la forma della vongola, in maniera che potesse contenere una piccola quantità di farmaco.

    Per evitare che la “vongola” di DNA si aprisse in altre parti del corpo, i ricercatori l’hanno dotata di due lucchetti. I lucchetti sono, in sostanza, due aptameri, cioè due filamenti di DNA disegnati per riconoscere una certa molecola. Quando l’aptamero e la molecola si incontrano, il filamento si apre e sblocca la conchiglia, permettendo la fuoriuscita del farmaco. Semplice no? Potreste farlo anche voi a casa.

    Per mettere alla prova la loro tecnica, Shawn e soci hanno creato dei nanorobot disegnati per sbloccarsi all’incontro con cellule malate di leucemia, rilasciando una sostanza nota per interferire con il loro ciclo di crescita. Poi hanno rilasciato milioni di nanorobot in una cultura fatta di cellule umane sane e cellule malate. Risultato: dopo tre giorni la metà delle cellule malate erano morte, mentre quelle sane erano tutte perfettamente sane.

    Da Israele, arrivano i nanorobot a controllo mentale.

    Ora, un team dell’Interdisciplinary Center, a Herzliya, e della Bar Ilan University, a Ramat Gan, entrambi in Israele, hanno sviluppato un sistema che consente un controllo preciso sul momento esatto in cui il farmaco viene rilasciato nell’organismo. Quello che hanno fatto è mettere un “cancello” ai nanorobot, fatto di nanoporticelle, che si apre con l’energia elettromagnetica, lasciando così fuoriuscire il farmaco.

    Ma come si può aprire, questo cancello? A titolo di esempio, i ricercatori hanno istruito un computer per distinguere l’attività mentale di una persona a riposo da quella che si sviluppa quando vengono eseguiti dei calcoli aritmetici. Poi hanno inserito una sostanza fluorescente nei nanorobot, iniettando questi ultimi nel corpo di alcuni scarafaggi e posizionando gli scarafaggi in una bobina elettromagnetica. La persona incaricata di controllare i nanorobot ha poi vestito un cappello EEG (elettroencefalogramma) in grado di misurare le attività cerebrali, sia in condizioni di riposo, sia specificamente se sviluppate in seguito a calcoli aritmetici. Il cappello è stato collegato alla bobina, che è stata così accesa quando l’uomo eseguiva calcoli e spenta quando l’uomo non li eseguiva. La fluorescenza che si attivava dall’interno delle blatte ha convalidato l’esperimento.

    Nanorobot per l’ADHD?

    È qui che uno stesso membro del team dell’Interdisciplinary Center, Sachar Arnon, ha dichiarato che “grazie a questa tecnologia si potrebbero tracciare gli stati cerebrali che si manifestano nell’ADHD, o nella schizofrenia per esempio“, e somministrare i farmaci solamente quando sono necessari. Farmaci rilasciati in maniera preventiva, insomma, portati da strutture cosiddetta DNA Origami a conchiglia, che si attivano dove serve e, soprattutto, quando la mente fa pensieri di un certo tipo. “La gente potrebbe avvalersene per scopi differenti“, continua Arnon: “Immaginate se si potesse assumere l’esatta quantità di alcol che desideri per essere in uno stato di felicità, ma non ubriaco. È un po’ sciocco, ma potrebbe succedere. Abbiamo solo grattato la superficie“.

    Il controllo mentale è servito

    La tecnologia sviluppata dai ricercatori israeliani non è ancora disponibile per l’uomo: andrebbero prima sviluppati rilevatori di onde cerebrali di dimensioni accettabili per essere “vestiti” in qualunque occasione, ma sappiamo bene che si fanno passi da gigante di anno in anno, e perfino di mese in mese, dunque non è affatto un azzardo ipotizzare che a breve tali dispositivi saranno disponibili. Allora cosa potrebbe succedere?

    Ovviamente vi sono ricadute positive, come la possibilità di colpire esclusivamente le cellule malate, per esempio quelle cancerogene, evitando gli effetti collaterali dovuti alle dosi più elevati di farmaco attualmente necessarie. Però è indiscutibile che, nell’era del dominio della tecnica sull’umanesimo (dove cioè ci si chiede sempre meno “se una cosa sia giusto farla“, ma solo “se può essere fatta“), e nell’era dell’invenzione di nuove malattie ottenute semplicemente attraverso la ridefinizione di comportamenti o stati che prima erano definiti “normali”, avremo psicologi che prescriveranno nanorobot se i nostri figli saranno giudicati troppo vivaci, i quali “verranno tranquillizzati” ogni volta che la sovraeccitazione starà per prendere il sopravvento (magari perché le gote gli si accenderanno di rosso mentre giocano con un cucciolo in un prato). Oppure avremo sentenze di giudici che prescriveranno nanobot che rilasceranno farmaci tranquillanti ogni volta che l’attività cerebrale di un condannato (o perfino di un imputato, che potrebbe scegliere questa strada come forma di patteggiamento) sembrerà manifestare pensieri delittuosi (con il risultato che si addormenteranno al cinema, durante un qualunque thriller). O magari avremo nanobot per uomini infedeli, che si attivano impedendo l’erezione ogni volta che i mariti si eccitano ma si trovano lontano dalle loro mogli (e anche questo potrebbe essere imposto, ad esempio, da sentenze nell’ambito dei procedimenti coniugali). E che dire di nanobot che i servizi segreti potrebbero inserire nel corpo di intellettuali dissidenti, che inducono in loro uno stato di serenità e di pace ogni volta che si accingono, anziché a fare calcoli aritmetici, a scrivere articoli critici sulla politica e sul sistema?

    La fantasia diventerà il solo limite all’utilizzo di una tecnologia tanto utile quanto pericolosa. I cosiddetti “complottisti”, che tanto temevano di essere controllati dai famigerati microchip sottopelle, avranno ora di che preoccuparsi.”

  7. Il lavaggio del cervello è una teoria secondo la quale un soggetto può essere indottrinato in un modo che causi "un indebolimento dell'autonomia, un'incapacità di pensare autonomamente, e una distruzione delle credenze e delle affiliazioni. In questo contesto, il lavaggio del cervello si riferisce alla rieducazione involontaria di valori e credenze basici". Opera attraverso:
    1- isolamento
    2- controllo
    3- incertezza
    4- ripetizione
    5- manipolazione emotiva.
    ESATTAMENTE QUANTO STA CAPITANDO IN TEMPI DI CORONAVIRUS.

  8. Adesso mi piacerebbe sentire cosa dicono i benpensanti che glorificano sempre Big Pharma: prima è stata Pfizer, ora anche Astrazeneca riduce le consegne dei vaccini.
    Vaccini già pagati; adesso si ipotizza pure l'acquisto del brevetto per la produzione propria in Italia.

    Cornuti e mazziati.

    Per fortuna che le società di Big Pharma erano delle benefattrici che con i vaccini ci perdevano pure.

  9. Il TAR del Lazio, con la sentenza n. 2102/2021, ha dichiarato improcedibile, in quanto privo di interesse, il ricorso promosso dai genitori di una bambina contro alcune disposizioni contenuta nel DPCM del 03/11/2020, decaduto nella fase decisionale, relative all’obbligo, anche da parte dei bambini sopra i 6 anni, di indossare sempre la mascherina durante le attività scolastiche a prescindere dal distanziamento.

    Occorre tuttavia rilevare che Il TAR, pur in presenza di una norma non più esistente, ha inteso stabilire un principio di diritto valido anche per il futuro, dichiarando l’illegittimità dell’art, 1, comma 9, lett. s) del citato DPCM, relativo agli obblighi sopra descritti. Le motivazioni del TAR, ampie ed articolate, sono davvero interessanti, in quanto, oltre alle numerose e severe critiche attinenti al merito della norma in quanto tale, rivelatasi priva di evidenze scientifiche, ha sottolineato come il Governo, in questo caso, abbia mostrato eccessivo zelo perfino nei confronti del proprio Comitato Tecnico Scientifico, il quale, in accordo con le indicazioni di OMS, aveva modulato l’utilizzo delle mascherine in ragione delle situazioni concrete ravvisabili nelle singole scuole, tra cui anche la possibilità del distanziamento.

    Vero è che la norma annullata è stata poi sostituita, in corso di causa, da disposizioni identiche contenute in provvedimenti successivi, ma appare evidente che, a meno di non autodichiararsi fuorilegge, il Governo, qualunque esso sia, una volta scaduti i provvedimenti che hanno perpetuato tale obbligo, dovrà attenersi a quanto disposto dal TAR sull’utilizzo delle mascherine a scuola, tenendo conto in particolare della possibilità di non far usare in modo indiscriminato ai bambini i dispositivi di protezione, qualora sia possibile garantire il loro distanziamento.

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