INO-CNR Dott. Massimiliano Locatelli
Una tecnica innovativa, basata sull’olografia digitale nel medio infrarosso, e’ in grado di determinare lo stato di salute dei grandi edifici urbani e ottenere informazioni importanti sulle possibili risposte di queste strutture in caso di eventi sismici o di intense attivita’, quali il traffico pesante o la costruzione di tunnel sotterranei. A svilupparla sono stati i ricercatori dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr) di Firenze e del Dipartimento di scienze della Terra (Dst) dell’Universita’ di Firenze, in uno studio pubblicato sula rivista Nature Scientific Reports. “L’olografia digitale nel medio infrarosso e’ una tecnica che consente di ricostruire immagini degli oggetti in ampiezza e fase: l’immagine d’ampiezza e’ assimilabile a una fotografia dell’oggetto osservato, l’immagine di fase fornisce informazioni sugli spostamenti dell’oggetto stesso”, ha spiegato Massimiliano Locatelli dell’Ino-Cnr. “Utilizzando sorgenti laser nel medio infrarosso, come nella tecnica presentata, e’ possibile monitorare – ha continuato – strutture di grandi dimensioni poste a distanze anche di diverse decine di metri. In particolare, da una sequenza di ologrammi si ricostruiscono numericamente le corrispondenti immagini di fase ed e’ cosi’ possibile seguire l’evoluzione temporale degli spostamenti degli edifici, determinando ampiezza e frequenza delle oscillazioni”. Ha aggiunto Maurizio Ripepe del Dst dell’Universita’ di Firenze: “In aree urbane densamente popolate ed esposte a un alto rischio sismico, la conoscenza della risposta dinamica degli edifici diventa di grande importanza per la valutazione della vulnerabilita’ o del grado di operativita’ delle strutture. Le metodologie classiche utilizzate fino adesso richiedono pero’ un intervento sulla struttura dispendioso, anche in termini di tempo e di risorse umane. Il sistema interferometrico proposto permette invece di ottenere risultati analoghi, con la stessa precisione sub-micrometrica, in maniera molto piu’ rapida e da remoto, senza intervenire sulla struttura. Questo consentira’ di eseguire valutazioni sulla risposta dinamica degli edifici su vasta scala contribuendo a migliorare la nostra conoscenza sullo stato di vulnerabilita’ delle aree urbanizzate”. (AGI)
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