Mi spiace che questo video non ha successo. Qubì non è una realtà conosciuta. io la conosco ora per caso tramite il sito della mia parrocchia. Allora visto che non c'è nessuno, e il mio commento sarà necessariamente in vista, ne approfitto per esprimere un mio pensiero: la società mercato centrica fa schifo. Non è umano, non è morale, non è razionale. Sembra che lo scopo della vita sia l'accumulo di denaro e il potere d'acquisto, il potersi permettere, non c'è il permesso di essere poveri, essere poveri è una vergogna, una disgrazia, perchè non puoi permetterti perchè non hai potere di acquisto. Se non puoi comprare sei un disgraziato, anche se fossi la persona più sveglia e simpatica del mondo se non sei un consumatore non vali niente o sei una persona di seconda categoria, qualcuno a cui guardare con dispiacere. La povertà dovrebbe essere illegale dice qualcuno, bisogna sentirsi in colpa se qualcuno non può permettersi qualcosa dando in cambio dei numeri simboleggianti ricchezza, il non volersi permettere non è contemplato, non è comprensibile non è accettabile, non è dignitoso non volersi permettere, non avere cose, non contraccambiare numeri su applicazioni bancarie, quindi avere poco non acquistare, arrangiarsi non può essere una scelta ma una mancanza di possibilità. Non c'è dignità nel portare sempre le stesse scarpe, non c'è dignità se puoi andare a mangiare fuori. Poichè anche se rinunciassi a tutto il superfluo possibile, anche se mangiassi solo pane e acqua come un fraticello del medioevo, ci sono le spese obbligatorie, le bollette, gli affitti, le tasse… ma come si sono stabilite queste regole nella storia? Perchè, seguendo anche gli insegnamenti del buon Gesù non può esserci più condivisione e meno ricopensa? Perchè non si può essere degni, fighi per usare un linguaggio moderno, anche nel poco? Perchè non ci si può accontentare? E siccome adesso abbiamo tutti tutto, non fingiamo che non sia così, la fame di un secolo fa non esiste più e il cibo viene buttato a quintali ogni giorno nei supermercati, per costringerci a volere di più ci siamo inventati le marche. Così anche se hai tutto non hai lo stesso abbastanza perchè la tua roba non è griffata come quella di alcuni… ma chi le stabilisce queste regole? Perchè sembriamo solo 4 stronzi ad accorgerci che non ha senso? Ho 45 anni, sono mamma single di un ragazzo di 12 anni, ho sempre vissuto con mia mamma che ora è anziana ha 4 patologie gravi e sta perdendo il senno. Oggi non ho un lavoro ma in compenso sono in cura psichiatrica per un disturbo di personalità evitante. Sono una persona davvero indegna e pietosa. Lo sono? Io non credo, ma ho tanta paura per mio figlio che temo non capisca, lui ovviamente vuole "quello che hanno gli altri". E io devo farlo sentire un escluso e un inferiore perchè non può avere cose fighe. Gli insegno l'ingegno, l' umorismo, l'arte, la passione per le scienze, lo sport, ma niente sembra attraente come il potersi permettere. Ha senso questo? Chi ha stabilito queste regole? Grazie per avermi letto, se qualcuno lo ha fatto.
Mi spiace che questo video non ha successo. Qubì non è una realtà conosciuta. io la conosco ora per caso tramite il sito della mia parrocchia. Allora visto che non c'è nessuno, e il mio commento sarà necessariamente in vista, ne approfitto per esprimere un mio pensiero: la società mercato centrica fa schifo. Non è umano, non è morale, non è razionale. Sembra che lo scopo della vita sia l'accumulo di denaro e il potere d'acquisto, il potersi permettere, non c'è il permesso di essere poveri, essere poveri è una vergogna, una disgrazia, perchè non puoi permetterti perchè non hai potere di acquisto. Se non puoi comprare sei un disgraziato, anche se fossi la persona più sveglia e simpatica del mondo se non sei un consumatore non vali niente o sei una persona di seconda categoria, qualcuno a cui guardare con dispiacere. La povertà dovrebbe essere illegale dice qualcuno, bisogna sentirsi in colpa se qualcuno non può permettersi qualcosa dando in cambio dei numeri simboleggianti ricchezza, il non volersi permettere non è contemplato, non è comprensibile non è accettabile, non è dignitoso non volersi permettere, non avere cose, non contraccambiare numeri su applicazioni bancarie, quindi avere poco non acquistare, arrangiarsi non può essere una scelta ma una mancanza di possibilità.
Non c'è dignità nel portare sempre le stesse scarpe, non c'è dignità se puoi andare a mangiare fuori. Poichè anche se rinunciassi a tutto il superfluo possibile, anche se mangiassi solo pane e acqua come un fraticello del medioevo, ci sono le spese obbligatorie, le bollette, gli affitti, le tasse… ma come si sono stabilite queste regole nella storia? Perchè, seguendo anche gli insegnamenti del buon Gesù non può esserci più condivisione e meno ricopensa? Perchè non si può essere degni, fighi per usare un linguaggio moderno, anche nel poco? Perchè non ci si può accontentare?
E siccome adesso abbiamo tutti tutto, non fingiamo che non sia così, la fame di un secolo fa non esiste più e il cibo viene buttato a quintali ogni giorno nei supermercati, per costringerci a volere di più ci siamo inventati le marche. Così anche se hai tutto non hai lo stesso abbastanza perchè la tua roba non è griffata come quella di alcuni… ma chi le stabilisce queste regole? Perchè sembriamo solo 4 stronzi ad accorgerci che non ha senso?
Ho 45 anni, sono mamma single di un ragazzo di 12 anni, ho sempre vissuto con mia mamma che ora è anziana ha 4 patologie gravi e sta perdendo il senno. Oggi non ho un lavoro ma in compenso sono in cura psichiatrica per un disturbo di personalità evitante. Sono una persona davvero indegna e pietosa. Lo sono?
Io non credo, ma ho tanta paura per mio figlio che temo non capisca, lui ovviamente vuole "quello che hanno gli altri". E io devo farlo sentire un escluso e un inferiore perchè non può avere cose fighe. Gli insegno l'ingegno, l' umorismo, l'arte, la passione per le scienze, lo sport, ma niente sembra attraente come il potersi permettere. Ha senso questo?
Chi ha stabilito queste regole?
Grazie per avermi letto, se qualcuno lo ha fatto.